TERAMO – Mancanza di bidelli e collaboratori scolastici, carenza di insegnanti di sostegno, presenza di ‘megascuole’ con oltre 1.600 alunni, attesa per la decisione del Consiglio di Stato sul concorso per dirigenti scolastici: la Flc-Cgil Abruzzo prova a fare il punto della situazione sulle criticità riscontrate nella regione, alla vigilia del rientro in classe dei 178.940 studenti abruzzesi, 600 in meno rispetto allo scorso anno (dati relativi alle iscrizioni fino a maggio). "Uno dei punti fondamentali – spiega il segretario regionale del sindacato, Cinzia Angrilli – è che siamo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sul concorso per dirigenti scolastici, prevista per il prossimo 23 settembre, con cui verrà stabilito se il concorso è valido o verrà annullato. Dobbiamo sapere se 36 presidi potranno prendere servizio o meno". Altra criticità, secondo il segretario, è la carenza di collaboratori scolastici e bidelli. "Ne mancano almeno 300 – sottolinea Angrilli -; loro si occupano di vigilanza e sicurezza. Le famiglie possono stare tranquille?", si chiede la sindacalista. A mancare sono anche gli insegnanti di sostegno, circa un centinaio, nonostante la procedura per l’assegnazione sia stata agevolata. Ci sono poi alcune scuole che hanno "pagato il prezzo del dimensionamento", con dei ‘mega-istituti’, nel Pescarese e nel Teramano, che contano oltre 1.600 alunni, mentre la media regionale è di mille studenti per istituzione scolastica. Altro problema, per la Flc, è quello delle ‘sezioni Primavera’, ovvero le scuole per i bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi. "Lo scorso primo agosto – spiega Angrilli – è stato firmato l’accordo nazionale, ma manca quello tra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale. L’auspicio è che la Regione Abruzzo metta anche dei fondi propri e, in tal senso, siamo in attesa di buone notizie". In Abruzzo nel complesso ci sono 206 istituti scolastici, tra cui 21 scuole sottodimensionate, cioè con meno di 600 alunni; fino al 2009 le scuole erano 294, ma con i tagli si è scesi di 88 unità. Inoltre, sono 3.615 (2.301 docenti e 1.314 personale Ata) i posti persi a partire dall’anno scolastico 2009-2010. "Negli ultimi anni la scuola è stata massacrata. Da parte degli insegnanti e del personale Ata continuano ad esserci grande volontà e passione, ma gli ostacoli e i problemi sono tantissimi. C’è un grande spirito di abnegazione e di sacrificio tra gli operatori, ma purtroppo alcuni di essi iniziano ad essere scoraggiati. Continueremo a ripetere che i tagli vanno recuperati – conclude Cinzia Angrilli -, perché è necessario rimettere al centro l’alunno, con tutti i suoi problemi".
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